A Bergamo in Valle Brembana, racchiusa tra il paese di San Giovanni Bianco e il Culmine di San Pietro, si sviluppa la Val Taleggio, meta poco conosciuta ma imperdibile per chi vuole fare trekking tra boschi e alpeggi.
Vi portiamo alla scoperta della poco battuta Val Taleggio con i trekking alle sue cinque principali vette raggiungibili con camminate mediamente impegnative.
Partiamo dallo splendido percorso che potrete ammirare in auto.
Dopo aver svoltato a sinistra appena dopo il centro di San Giovanni Bianco, percorrete qualche chilometro fino a un magnifico canyon, o meglio un orrido. Passerete tra pareti rocciose verticali e il limpido torrente Enna che con la sua forza crea pozze e salti d’acqua spettacolari.
Il primo abitato che incontrerete nella valle è Sottochiesa, dove potrete comprare dei panini nel negozio di alimentari. Non dimenticatevi di fermarvi al ritorno per provare e acquistare i tipici formaggi a km zero: il taleggio D.O.P. è ovviamente il più famoso della valle.
Svoltate poi a destra, per raggiungere il piccolo abitato di Pizzino. Acquistato il ticket, percorrete la strada fino al borgo di Quindicina (Capo Foppa) a quota 1.330 metri, dove potrete lasciare la macchina.
Da qui avrete la possibilità di raggiungere tutte le principali destinazioni di trekking della Val Taleggio. Iniziamo dai monti Venturosa e Cancervo.
Seguendo il sentiero 153, dopo un caratteristico tratto interamente nel bosco, raggiungerete il Passo Baciamorti (quota 1.540 metri), punto principale per scegliere quale vetta della Val Taleggio conquistare.
Sulla destra si trova il Monte Venturosa, raggiungibile con il sentiero 102. La vista di questa montagna potrà farvi intimorire per le sue guglie rocciose ma non preoccupatevi! Il percorso si sviluppa costeggiando una bellissima zona ricca di pini mugo e fiori di ogni genere con vista scenografica su tutta la Va Taleggio. Dopo aver affrontato il ripido crinale, sarete finalmente in vetta al Monte Venturosa (quota 1.999 metri). Volete sapere come superare quota 2.000 metri? Fate come noi: salite sul basamento della croce e scattate una fotografia!
La vicina vetta del Monte Cancervo, quota 1.835 metri, è facilmente visibile e raggiungibile dal Venturosa. Dovrete proseguire in direzione sud, superare il Passo di Grialeggio e dopo una salita di circa 30 minuti conquisterete la seconda vetta della giornata. Qui avrete tanto spazio dove fare un pic-nic all’aperto e godere di una vista magnifica sulla Val Taleggio e sulla Val Brembana. Riprendete poi il sentiero 102 per tornare al Passo Baciamorti e al parcheggio di Quindicina.
Scopriamo insieme altri possibili mete della Val Taleggio: saliamo al Pizzo Baciamorti e al Monte Araralta.
Dal Passo Baciamorti, seguite questa volta il sentiero alla vostra sinistra. Percorrete il crinale erboso che vi porterà direttamente alle vette del Pizzo Baciamorti (quota 2.009 metri) e del vicinissimo Monte Araralta (quota 2.006 metri).
La salita sarà abbastanza lunga ma il panorama, nelle giornate di bel tempo, vi lascerà senza fiato. A noi è capitato di percorrere questo sentiero in una giornata dove una fitta nebbia limitava la visibilità a qualche metro, ma state tranquilli perché il trekking non presenta grossi pericoli.
Una volta raggiunte le cime, scendete poi dal versante opposto fino a raggiungere la Bocchetta di Regadur a quota 1.853 metri. Da qui i più allenati potranno salire anche la vetta del Monte Sodadura. Noi vi consigliamo di proseguire la discesa fino all’accogliente Rifugio Gherardi (quota 1.650 metri) per un pranzo con prodotti tipici. La zona dove avete lasciato l’auto dista circa mezz’ora di cammino dal rifugio.
L’ultima vetta della Val Taleggio, al confine con il territorio lecchese, è il Monte Sodadura.
Oltre al lungo percorso citato prima dal Passo Baciamorti (sentiero 101), potrete raggiungere più comodamente il Monte Sodadura parcheggiando l’auto a Reggetto (quota 950 metri), frazione di Vedeseta.
Il sentiero 150 vi condurrà attraverso boschi e malghe fino ai Piani di Artavaggio (quota 1.650 metri). Vi consigliamo di provare questo percorso in autunno: sarete circondati dai magici colori di questa stagione. Dai piani proseguirete verso i rifugi Nicola e Cazzaniga, da dove affrontare l’ultimo sforzo per la vetta del Sodadura (quota 2.010 metri). La sua caratteristica forma vi sorprenderà: è una piramide quasi perfetta che vi ricorderà le famose costruzioni egizie. La fatica sarà ripagata dal panorama eccezionale sulle due Grigne e sulle Orobie Occidentali.
Insomma avrete l’imbarazzo della scelta tra i trekking della Val Taleggio e tutto quello che la circonda (scopritelo qui). Delle valli bergamasche non è sicuramente tra la più conosciute e le sue montagne sfiorano a malapena i 2.000 metri. Questa caratteristica, insieme ai fantastici paesaggi che ammirerete, rende i suoi trekking adatti a tutti e percorribili in gran parte dell’anno.
Che ne dite di venire a scoprire la Val Taleggio?
Preparate lo zaino e se non sapete come fare seguite i nostri consigli!